lunedì 29 marzo 2010

Peggio


Andare all'inferno è peggio che morire, vero papà?

(Giosuè)






(Nella foto, Enrique Irazoqui, il Gesù di Pasolini nel Vangelo secondo Matteo )

sabato 27 marzo 2010

Chi è


Elisa è in macchina che fissa i lampioni. D'un tratto chiede alla mamma:

- Ma chi è in tutto il mondo che accende e spegne le luci ?














(Foto da Flickr/creativecommons/Umberto Fistarol)





lunedì 22 marzo 2010

Chi se ne fotte


Chi se ne fotte se fuori piove?
noi corriamo e non scivoliamo
perchè il sole l'abbiamo conservato dentro


Biagio Guerrera, poeta siciliano, citato da Franco Loi (Sole 24 Ore, domenica 21 marzo)



(Foto da Flickr/creativecommens/silent shot: rain over street lights)




Un volto buono


Non posso certo dirmi un esperto d'arte contemporanea, tanto meno di scultura. Eppure queste sculture di Davide Calandrini, a me sconosciuto fino ad oggi, mi sento di consigliarle.

Il video è artigianale, come artigiano è il mestiere di Davide, ma questo credo sia oggi un pregio, e non certo un difetto. I suoi volti e i suoi corpi sono lavorati con amore, cura e passione. Sono i volti e i corpi di ciascuno di noi, scolpiti in un momento qualsiasi del nostro infinito e quotidiano e misterioso esistere.

"Questi volti - scrive Marco Guzzi presentandoli sul sito Darsipace - comunicano una densità umana raramente riscontrabile nel casermone contemporaneo dell’arte, ricco di pagliacciate, di astrazioni concettuali, e, appunto, di brutali disumanità. Qui invece l’umano ritrova una misura, un volto, fatto di dolore e di pace, di sbigottimento e di dolcezza infinita, e specialmente di apertura all’infinito: questi volti sono sempre ri-volti a qualcosa che verrà, che ci sta già raggiungendo, e che a volte intravediamo tra lo stupore e la gioia".

Il video dura 6 minuti. Prendeteveli, se potete, e godeteveli, "con cuore estatico e pieno di bontà"







giovedì 11 marzo 2010

Al riparo


"L'uomo è destinato ad affrontare il rischio. Fallire è per lui meno dannoso che restare al riparo"

(Herbert Fritsche)

Citazione rubata ad un'amica, su Facebook. L'autore non lo conoscevo, si tratta di uno scrittore tedesco del Novecentro che si muove tra medicina, psicologia ed esoterismo.

La frase la trovo particolarmente vera in quanto rivelatrice di un'attitudine psicologica - che ahimè conosco bene - che tende a preferire, spesso inconsapevolmente, il riparo all'uscita in campo aperto, la seconda fila alla prima linea, l'illusione della certezza al timore dell'incertezza e dell'avventura.

In sostanza, per paura di perdere la propria vita, si finisce per non vivere mai, come insegna da sempre il Vangelo (Mt. 16,25: "chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà").

E' solo che infiniti sono i ripari dietro i quali l'uomo può nascondersi. Il compito di ognuno è scoprire i propri. E uscire fuori.



(foto da flickr/creativecommons/nasrlulekram)




sabato 6 marzo 2010

Troppo buono


"Il signor Head non aveva mai conosciuto la pietà, perchè era stato troppo buono per meritarla"

(dai racconti di Flannery O'Connor, Il negro artificiale, Bompiani)


Foto da flickr/creativecommons/bookgrl





martedì 2 marzo 2010

Una specie di danza


"L'altra faccia della santitá è la libertà". E poi: "Santità e umorismo vanno insieme".

Ho recuperato gli appunti della lezione tenuta recentamente da Giovanni Casoli per l'Azione cattolica di Roma sul tema della santità. Poche frasi volanti, che richiamano ciascuna un mondo di pensieri osservazioni esperienze, che ho voluto riproporre per la loro densità e forza evocativa.

"Il santo non è un moralista, non è un rigorista, è un uomo che si fa sempre più leggero. La santità è una specie di danza. La santità è sempre imprevedibile".

E ancora: "La preghiera è uno stato dell'anima". "La vita spirituale è una guerra alle illusioni".

Sul cristianesimo. "Bisogna esser molto concreti nel cristianesimo, il resto è retorica"

"Nel cristianesimo non esiste una vita normale, almeno secondo la logica del mondo".


(foto da flickr/creativecommons/mikebaird)




lunedì 1 marzo 2010

E allora io...


- E io non verrò al tuo matrimonio! - dice il fratello alla sorella al culmine del litigio.

- E allora io - risponde lei - dopo ti scriverò un bigliettino, quando avremo fatto pace, e ci scriverò che sei stato MOLTO maleducato!

A 8 e 6 anni si dicono cose tremende...




(foto da flickr/creativecommons/mdanys)